“La Polizia di Stato non molla, ma lo Stato non molli la Polizia". A pochi giorni dell'aggressione agli agenti di Torre Annunziata, che ha portato all'arresto di un uomo del Quarto Sistema, arriva l'appello del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia. 

'In questa città c'è un crescendo di violenza da lasciare allibiti. L'aggressione ai colleghi a Torre Annunziata è una vergogna. Criminali che non si fermano all’alt in un ambiente di puro farwest, dove un malvivente punta addirittura una pistola a un collega. È un episodio agghiacciante", si legge nella nota a firma del sindacato Siulp.

Una vicenda che accende per l'ennesima volta i fari sull'emergenza sicurezza e per cui è stato convocato un consiglio comunale monotematico con i vertici delle forze dell'ordine. 

"L'azione delle forze di Polizia, da sola, non può essere esaustiva. Occorre che tutta la squadra-Stato faccia la sua parte in egual misura, in quel paradigma che come Siulp sosteniamo da tempo col nome di “Treno della Legalità”, continua la nota.

"È necessario un treno formato da quattro vagoni che rappresentano la Sicurezza, la Giustizia, il Sistema Carcerario e la Scuola: affinché gli obiettivi possano esser raggiunti, questi quattro vagoni debbono necessariamente viaggiare alla stessa velocità, e come uno di essi arranca, tutti gli altri ne risentono in maniera diretta ed il convoglio deraglia. Bene dunque la strada indicata dal Prefetto Giannini, ma tutti i vagoni dello Stato debbono viaggiare alla stessa velocità della Sicurezza”. 

Sulla vicenda interviene Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, che commenta così le affermazioni del Prefetto Giannini sulle aggressioni subite dalle forze dell’ordine nel quartiere Quarticciolo di Roma e alle scene di assurda violenza con una pistola puntata al volto di un poliziotto a Torre Annunziata.

“Ecco perché – chiosa Romano – sollecitiamo ancora una volta l’approvazione del pacchetto Sicurezza per poter adottare quanto prima le bodycam su tutte le uniformi. Giacchè una cosa è parlare di aggressioni e ben altra vedere con i propri occhi cosa debbono subire i poliziotti nella realtà odierna. Una realtà fatta di spavalderia, prepotenza, violenza senza limiti: il punto di non ritorno è molto vicino. Lo Stato non molli la presa”.

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