Matteo Palumbo, 18 anni di Torre Annunziata, e Salvatore Borrelli (26 di Pompei), entrambi già noti alle forze dell'ordine, restano in cella a Poggioreale con l’accusa di spaccio di stupefacenti e detenzione di armi clandestine. Il Gip Elena Conte, del tribunale oplontino, ha infatti convalidato gli arresti dei due giovani (ritenuti dagli inquirenti vicini al clan Gionta), dopo l’interrogatorio svoltosi oggi in carcere. Gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L’avvocato di Palumbo, Luciano Bonzani, ha già annunciato ricorso al Riesame.

L’ULTIMO BLITZ A “FORTAPASC”. Per i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, Palumbo e Borrelli (arrestati il 29 ottobre scorso dopo aver abbozzato una breve fuga) erano tra i “perni” principali dell’ultima piazza di spaccio sgominata a ridosso di Palazzo Fienga, l’ex roccaforte ora murata della camorra torrese.

Gli spacciatori, per proteggere la piazza, avevano installato porte blindate - con fessure per la cessione di dosi - e sistemi di videosorveglianza con monitor e telecamere per controllare l’arrivo delle forze dell’ordine. Perquisendo l'area protetta da porte in ferro i militari, al termine del blitz, sequestrarono due fucili calibro 12 a canne mozze (uno rubato a Boscoreale, l'altro a Orvieto); 141 grammi di marijuana; 78 grammi di hashish; 15 grammi di cocaina; tre bilancini di precisione; un flacone di ammoniaca; materiale per il confezionamento delle dosi, oltre a circa 300 euro in banconote di piccolo taglio.

In foto, da sinistra, Matteo Palumbo e Salvatore Borrelli

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