“I controlli dovevano essere eseguiti già dal responsabile anticorruzione e trasparenza”. Non si è lasciata attendere la replica di Gino Di Donna. Il responsabile Utc ha risposto alla nota del segretario generale Lorenzo Capuano.

Quest’ultimo aveva lamentato di non aver mai ricevuto gli atti relativi alle gare d’appalto espletate dall’ex responsabile Nunzio Ariano, in carcere dallo scorso 28 dicembre per la famosa mazzetta delle “Sette Scogliere”, riguardanti il biennio 2019-2020.

Gino Di Donna ha espresso tutta la sua disapprovazione per le esternazioni di Capuano. In particolar modo l’architetto, responsabile Utc solo dallo scorso aprile, ha evidenziato come le verifiche dovevano essere già svolte dallo stesso segretario “Nel leggere la nota sono rimasto perplesso e basito, in particolare per la durezza dei toni e dei contenuti. E in particolar modo per aver stigmatizzato come deprecabile il fatto che non abbia compreso quanto mi sia stato trasmesso da Capuano. A me è sembrata più deprecabile la sua richiesta di controlli straordinari alle procedure di gara e agli affidamenti curati dall’ingegnere Ariano. Questi dovevano essere eseguiti già in via straordinaria dal competente responsabile dell’anticorruzione e della trasparenza”.

Poi ha aggiunto. “Ho già risposto a tutte le sue richieste. Inoltre ho adottato tutti gli atti di autotutela necessari per la sicurezza dell’Ente. Questi sono consultabili sull’albo pretorio del Comune. Senza ulteriormente gravare l’ufficio di richieste costituenti”.

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