"Mio padre non può aspettare ancora. È grave". È disperato il figlio di un paziente di Covid, in fila da ore nel parcheggio del San Leonardo a Castellammare. Davanti a lui ci sono solo ambulanze. Tre prima che arrivi il suo turno. Il figlio guarda da lontano, come altri parenti in ansia. Il papà è su una barella, attaccato all'ossigeno per respirare, con il cuore gia' malato che il Covid mette alla prova da giorni. Arrivato da Torre Annunziata, è in attesa di entrare al pronto soccorso del San Leonardo, come avviene a tutti i malati ormai da due settimane. Dentro i posti non bastano mai, i reparti diventano Covid e comunque ce ne vogliono di nuovi. Ma per il paziente di 62 anni cardiopatico il tempo è prezioso.

Racconta il figlio . "Mio padre è cardiopatico. Ha tre bypass e un pacemaker. Siamo disperati". Un'odissea cominciata quando il papà ha scoperto di avere il Covid qualche giorno fa. "Abbiamo chiamato l'ambulanza tre volte, ma non volevano portarlo in ospedale perché non ci sono posti". Quando poi, questa mattina, lo hanno trasferito a Castellammare il figlio ha dovuto seguirli con la bombola di ossigeno. 

"In ospedale non ne hanno. Per andarla a caricare i vigili mi hanno fatto anche la multa" racconta esasperato. E scoppia la rabbia mista ad ansia: “De Luca vuole solo parlare, poi l’ospedale è affollato. Non possiamo portarlo da nessuna parte. Sono tutti chiusi o pieni. Mio padre è da codice rosso e non ce la fa nemmeno a camminare. E’ cosciente, ma ha la bombola di ossigeno e si affanna subito. Sta sempre a letto”. E ora è su una barella a pregare e aspettare.

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