“Il candidato sindaco dovrà essere deciso in tempi ragionevoli. Non è ammissibile che si arrivi a poche ore dalla presentazione delle liste per presentare il leader della coalizione”. Lo afferma Giuseppe Manto, segretario cittadino del Partito Democratico. Il leader cittadino dei Dem interviene nel dibattito pubblico in vista delle elezioni amministrative a Torre Annunziata. Approva, anche se non del tutto, la linea proposta da Davide Alfieri. Il referente cittadino di Campania Libera, nell’intervista di alcuni giorni fa al nostro giornale, aveva dato una scadenza. “Entro il 15 marzo, la gente ha il diritto di avere del tempo per farsi un’opinione sul candidato” le parole di Alfieri. “Metteremo in condizione la cittadinanza di conoscere a fondo chi si candida a governare la città” ribadisce Manto.

Un intervento, quello del segretario cittadino, che parte da un’autocritica profonda e netta. “E’ comprensibile che i cittadini individuino nel PD il primo e maggiore responsabile del declino della nostra città – spiega Manto – ma è anche vero che il partito che oggi sto ricostruendo insieme a tanti nuovi compagni e militanti, non è quello di alcuni anni fa. Abbiamo fatto una grande riflessione sugli errori commessi. Accettiamo quando la critica arriva dai cittadini: quello che non possiamo accettare è se la critica arriva da professionisti che per anni e anni, grazie al PD, hanno ricevuto incarichi prestigiosi”.

Un partito che prova a fare anche un’opera di rigenerazione rispetto alla lista di candidati da presentare alla città. “La nostra lista all’80% è già completa. Presenteremo alla città donne e uomini espressione del mondo del lavoro, delle professioni e dell’associazionismo – afferma il segretario Manto – Avremo nomi eccellenti che caratterizzeranno il nuovo corso”.

Uno dei limiti del PD degli anni passati è stata la guerra intestina per accaparrarsi la leadership locale. “Abbiamo messo alla porta i vecchi sistemi legati al tesseramento selvaggio. Negli anni passati abbiamo visto vere e proprie bande armate, signori delle tessere che con la politica vera poco avevano a che fare. Il gruppo dirigente locale ha la fiducia del segretario metropolitano Peppe Annunziata che ringrazio per il costante sostegno” ribadisce Manto. “La coalizione progressista dovrà avere un perimetro chiaro, dobbiamo mettere un freno al civismo esasperato alimentato da personaggi che costruiscono liste solo per accaparrarsi una posizione in consiglio comunale. Non è più tempo di affaristi e professionisti della politica. Contro questo modo di fare politica ho fatto una battaglia come presidente dei commercianti – afferma Manto – prima ancora di essere eletto segretario del PD”.

Un perimetro che oggi vede all’interno accanto al PD, Campania Libera, Azione, Alleanza Democratica, Per, PSI e Sinistra Italiana. Chi non c’è, o non c’è ancora, è il Movimento 5 Stelle. “Mi auguro che rivedano la loro posizione – spiega Manto - la nostra coalizione sarà caratterizzata da una Carta dei Valori che ha nella legalità il cardine principale. C’è spazio al tavolo anche per le proposte dei 5 Stelle”. Il nome del candidato sindaco Manto non lo dice, ma la sensazione è che un’idea ce l’abbia. “Una persona dalla specchiata moralità e che abbia un percorso professionale autorevole riconosciuto da tutti”. Più che l’identikit, a Manto sta a cuore il contesto nel quale dovrà operare il primo cittadino. “Il sindaco dovrà avere le mani libere, anche nella composizione della futura giunta. Non è più tempo di rose di nomi proposte dai partiti o, peggio, da singoli consiglieri. Siamo disponibili ad ascoltare gli alleati e ai nomi che verranno proposti, ma il PD non si farà trovare impreparato nella proposta del candidato”.

Il sindaco che sarà eletto a giugno dovrà fare i conti con le scelte fatte dai commissari. Su questo Manto non risparmia una leggera bacchettata alla triade. “Hanno fatto scelte politiche. Mi riferisco a Palazzo Fienga e Teatro Moderno: era il caso che lasciavano questi argomenti alla futura amministrazione. Dove dovevano intervenire, e non sono intervenuti, è sulla videosorveglianza. E’ stato uno degli elementi dello scioglimento avvenuto due anni fa. Ci saremmo aspettati una maggiore incisività”.

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