Quaranta giorni in attesa del vaccino contro il covid. E con l’incubo che il virus che toglie il respiro possa entrare nella sua vita e ucciderlo. E’ l’incubo che sta vivendo Giacomo, un anziano 84enne di Torre Annunziata in ansia per la sua vita.

Una vita intera da autotrasportatore, ha lavorato per 13 anni anche all’Italtubi, prima di raggiungere l’agognata pensione. Un traguardo di cui non può godere, costretto a letto per via del diabete e dell’asma che non gli danno tregua. Vive “costretto” nella sua casa di via Solferino, a Rovigliano. A prendersi cura di lui sono i suoi 3 figli, che fanno i salti mortali pur di non fargli mancare nulla. Proprio grazie all’aiuto e le cure dei suoi figli, l’uomo ha evitato l’amputazione del piede destro, a causa della sua malattia.

“Ho prenotato il vaccino il 6 marzo, specificando che ho necessità che vengano a farlo direttamente a casa – ha spiegato nonno Giacomo -. Da allora però ogni telefonata, mail o richiesta di aiuto non ha avuto ascolto. E ogni giorno che passa prego che non mi accada qualcosa. Se prendessi il covid sarei spacciato”.

I suoi figli hanno provato anche a rivolgersi al centro vaccinale di piazza Cesaro: “Mi è stato detto che il centro di riferimento è quello di Gragnano, rimandandomi a casa. Ma da Gragnano finora non ho ricevuto alcuna risposta – ha continuato Giacomo -. E nel frattempo il tempo passa e l’incubo che possa prendere il virus mi perseguita ogni giorno”.

Attualmente l’Asl Napoli 3 Sud conta circa 40mila ultra ottantenni. A fare richiesta per il vaccino a domicilio sono stati circa 12mila pazienti, un numero superiore a quanto preventivato inizialmente dall’azienda sanitaria. “Avevamo preventivato 13 unità mobili per tutto il distretto – ha spiegato il referente dell’Asl Napoli 3 Sud per l’emergenza covid Antonio Coppola – che poi sono diventate 18 vista l’emergenza. Ora sono 20. Se prima avevamo ipotizzato di effettuare circa 150 vaccini al giorno, ora stiamo facendo una corsa al recupero con 350 vaccini al giorno. Speriamo di risolvere quanto prima questa emergenza”.

Finora circa 4mila pazienti sono stati vaccinati a domicilio. Si spera che presto, così come è toccato alla signora Anna Maria e a decine di altri pazienti, anche per nonno Giacomo possa arrivare il giorno tanto atteso. Ma nel frattempo, prova a fare un appello dal suo letto: “Fate presto”.

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