Torre Annunziata, rapine in serie nel Vesuviano: assolti gli uomini dei “Cavalieri”
Quattro colpi nel 2000, oggi la sentenza. Scagionata la presunta gang di Gennaro e Francesco Battipaglia Gallo
08-03-2016 | di Salvatore Piro

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TORRE ANNUNZIATA. Erano accusati di aver compiuto rapine in serie nel Vesuviano, puntando sempre una pistola alle tempie delle vittime: tutti assolti, anche gli uomini del clan Cavalieri, tra i quali Gennaro e Francesco Battipaglia Gallo, i figli del 55enne ras Vincenzo “quarantuno”. Per i giudici del tribunale di Torre Annunziata, i due fratelli (difesi dagli avvocati Roberto Cuomo e Giuseppe De Luca) non crearono nessuna gang con Aldo De Rosa (45), Gaetano Palumbo (41), Salvatore Di Salvatore (35) e il 38enne Guido Visciano: tutti, residenti al rione Penniniello (e assistiti dai legali Luciano Bonzani, Maria Formisano, Maria Macera, Luigi Servillo), hanno incassato un’inattesa assoluzione “per non aver commesso il fatto”.
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LE RAPINE. La gang, pistola in pugno, per l’inchiesta mise a segno quattro colpi nel 2000. Scattarono le manette, c’era ancora la lira. La prima rapina a Boscoreale, l’11 febbraio. Poi due raid a Poggiomarino ed uno a Terzigno. Cospicuo il bottino complessivo: circa due milioni e mezzo in contanti – secondo gli inquirenti – più due catenine in oro e una fede nuziale, strappate a 6 diverse presunte vittime in preda al panico. Il processo alla presunta gang è giunto solo nel 2013.
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