La pioggia battente, il cielo grigio e il cuore pesante come un macigno. Torre Annunziata ricorda gli otto angeli di Rampa Nunziante. Un lunedì doloroso per l'intera comunità oplontina, che a distanza di otto anni, non riesce a fare i conti con una tragedia immane. Il 7 luglio 2017 è scolpito dolorosamente nella memoria dell'intera città. In pochi attimi, il crollo di un palazzo spazza via otto vite.

In quella giornata maledetta, le macerie spengono per sempre i sorrisi di Edy, Giacomo e Marco. Tra le vittime anche due bambini Francesca e Salvatore, morti insieme a papà Pasquale e mamma Anna. Un destino crudele anche per Pina, sepolta sotto i calcinacci del palazzo. Otto anni segnati da una battaglia giudiziaria arrivata solo l'anno scorso al secondo grado di giudizio con una raffica di condanne per crollo colposo. Il processo svela i retroscena della strage di Rampa Nunziante, chiarendo le zone d'ombra di un disastro che poteva essere evitato. Negligenza, superficialità e incompetenza hanno condannato a morte tre famiglie. Spetterà alla Cassazione scrivere l'ultima parola sul procedimento. Ma nel frattempo, resta incolmabile il dolore delle famiglia per gli otto angeli di Rampa Nunziante, scomparsi in un attimo sotto le macerie.

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