“Un gesto dettato dalla disperazione”. Si giustifica così Nunzio Ariano, il dirigente dell’ufficio tecnico comunale di Torre Annunziata arrestato due giorni fa dopo aver intascato una mazzetta da 10mila euro.

L’ingegnere è stato ascoltato per due ore dal Gip Antonio Fiorentino. Ha raccontato la sua versione dei fatti, confermando l’incontro con l’imprenditore di Napoli, il titolare di “Supino Group”, l’azienda vincitrice di un appalto su una scuola di Torre Annunziata, ora indagato a piede libero.

Dopo la firma per i lavori di “somma urgenza” per un importo di 200mila euro, i due si sono dati appuntamento alle Sette Scogliere, pensando di essere lontani da occhi indiscreti. I militari delle Fiamme Gialle, che stavano pedinando gli spostamenti dei due, hanno documentato la consegna della busta. L’ingegnere, seguito per diversi chilometri, è stato poi fermato nei pressi della Villa Comunale di Torre Annunziata, ritrovando i 10mila euro in contanti.

“Ho intascato i soldi per risolvere alcuni problemi di salute in famiglia, Mi assumo la piena responsabilità di quello che ho fatto”, ha spiegato l’ingegnere Ariano al Giudice.

All’interrogatorio di garanzia era presente anche il pm titolare delle indagini, la dottoressa Giuliana Moccia. Ariano, difeso dall’avvocato Francesco De Gregorio, ha presentato una richiesta di alleggerimento della misura cautelare. Se il Gip la concederà, il dirigente potrà andare agli arresti domiciliari.

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L'interrogatorio

La decisione

Ammendola: "Disposto a farmi da parte"

la mazzetta

le reazioni politiche

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Il caso

Lo scandalo