Spostare i reperti del Museo dell’Identità alla Real Fabbrica d’Armi. La perdita del Museo sarebbe non solo un’altra sconfitta per una Torre Annunziata già provata, ma anche la cancellazione di un passato glorioso, di un pezzo di storia che potrebbe essere il punto di partenza della nostra rinascita”.

Maria Teresa Lettieri della Proloco Oplonti torna sull’argomento Museo dell’Identità. Il sito, la cui sede di trova attualmente nei locali dell’antico Palazzo Criscuolo, conserva reperti di grande pregio, ritrovati durante gli scavi della Villa di Poppea, un autentico patrimonio della città.

Da tempo i membri dell’associazione si erano mostrati contrati alla chiusura del Museo, decisa dai commissari prefettizi.

“A barattare la storia della nostra città, vengono tirati in ballo costi di gestione e di sicurezza – ha continuato la Lettieri -. La loro decisione di toglierlo da quella sede in attesa di tempi migliori è inopportuna e, a nostro parere, enormemente deleteria poiché conoscendo l'iter e i tempi della burocrazia, significherebbe la sepoltura totale delle opere, nonché della loro dispersione”.

Ecco perché la Pro Loco Oplonti Marina del Sole ha espresso il suo disappunto, nella speranza di sensibilizzare i Commissari, che nei giorni scorsi hanno precisato che i reperti del Museo dell’identità non lasceranno Torre Annunziata. “Chiediamo che il Museo non venga eliminato, senza aver trovato un nuovo sito per la ricollocazione in totale sicurezza – ha concluso la Lettieri -. Gli scavi della Villa di Poppea, le terme, il Vesuvio, la spiaggia e la presenza di un importante Museo, potrebbero completare il corredo attrattivo della città e sviluppare più facilmente il turismo, l'unica opportunità, a nostro avviso, di lavoro per i giovani oplontini”.

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