“Una casa famiglia che accolga le donne vittime di violenza e le aiuti a reinserirsi nel lavoro e nella società”. E’ il progetto ambizioso dell’assessore alle politiche sociali di Torre Annunziata Stefano Mariano per aiutare chi è stato vittima di maltrattamenti e abusi a tornare a vivere una vita normale.

DAI CONCILIA POINT ALLA CASA FAMIGLIA. “Abbiamo iniziato ad ottobre – ha spiegato l’assessore – e abbiamo avuto modo di tastare il polso della situazione prima di avviare un vero e proprio percorso. Con l’apertura del Centro Antiviolenza Eirene abbiamo constatato la necessità dell’esistenza di questo presidio. Dall’altro siamo preoccupati per l’aumento del numero degli accessi”.

L’OBIETTIVO DELLA CASA FAMIGLIA. Ricollocare le donne nella società e nel mondo del lavoro. Individuata anche la struttura, un vecchio locale della stazione delle Ferrovie dello Stato di Piazza Nicotera, data in comodato d’uso all’associazione don Pietro Ottena che si occupa di inclusione sociale. All’amministrazione il compito di trovare le risorse necessarie: “Vogliamo creare – ha spiegato Stefano Mariano - un circuito virtuoso in cui le persone che entrano in questa casa famiglia seguano un percorso di formazione per poi uscire con una nuova prospettiva di vita”.

L’ACCREDITAMENTO PRESSO LA REGIONE CAMPANIA. Nel frattempo, il Centro Antiviolenza Eirene è stato accreditato presso la Regione Campania. Come avevamo anticipato il mese scorso, con questo servizio, il centro potrà avere accesso ai fondi che la Regione ha stanziato per favorire l'autonomia personale, sociale ed economica delle donne vittime di violenza di genere e dei loro figli e azioni di recupero rivolte agli uomini autori della violenza. L’ambito N30, che comprende i comuni di Torre Annunziata (capofila), Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, risulta beneficiario di oltre 61mila euro.

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