Quindici famiglie in appartamenti tugurio, tra immondizia, topi e muffe. E’ lo scenario degradante del Rione Penniniello di Torre Annunziata, un quartiere in cui vivono migliaia di oplontini, spesso in condizioni al limite della civiltà.

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Questa mattina una delegazione di queste famiglie si è radunata presso gli uffici comunali di Rovigliano per protestare contro una situazione di stallo che si sta verificando in merito all’isolato 4 del quartiere. Un edificio completamente ristrutturato di recente, in cui però manca l’allaccio alla corrente elettrica. E così una quindicina di famiglie, residenti nelle palazzine limitrofe in via temporanea, sono rimaste nelle loro assegnazioni temporanee. E nel frattempo sono passati dieci anni. Solo ultimamente qualcosa si è mosso, con un progetto che rientra nel Pnrr di riqualificazione dell’intero quartiere. Ma non basta.

“Abbiamo acqua che scorre dappertutto. In case, portoni, androni – spiega Francesca, una delle abitanti delle palazzine fatiscenti -. Spesso nei nostri appartamenti troviamo topi che sbucano da ogni dove, abbiamo anche i nostri bambini che spesso si ammalano per via delle abbondanti muffe che ci ritroviamo sulle pareti a causa delle costanti infiltrazioni di acqua”.

Momenti di tensione di sono avuti quando inizialmente dal comune non giungeva alcuna notizia di un colloquio con i commissari. Sono dovute intervenire le forze dell’Ordine per riportare la calma e instaurare un dialogo. Ma nel frattempo la preoccupazione resta: “Abbiamo anche persone che vivono con acqua che cade da buchi nei soffitti e sfiora cavi elettrici – ha continuato Francesca -. Una situazione che può degenerare da un momento all’altro, non si può più restare in queste condizioni”.

Non si tratta della prima volta in cui i residenti hanno manifestato il loro disagio per questa situazione: “I funzionari dell’ufficio tecnico sono venuti tante volte a fare sopralluoghi, ma hanno solo preso tempo – ha concluso Francesca -. Ci hanno chiesto di aspettare e aspettare ancora. Ma nel frattempo è passato un anno e mezzo e siamo sempre in queste condizioni. La speranza è che ci diano dei tempi certi per il trasferimento nella nuova palazzina, perché così non si può più vivere”.

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