Torre Annunziata e Ravanusa. Divise da 718 km, ma accomunate da una tragedia. L’intera Italia sta piangendo le vittime dell’agrigentino. Per ora sono sette con due dispersi.

Tre sono stati estratte domenica: Pietro Carmina, 68 anni, Maria Crescenza Zagarrio, 69 anni, e Calogera Gioacchina Minacori, di 59.

Gli altri quattro all’alba di lunedì: Selene Pagliariello e il marito Giuseppe Carmina, insieme ai genitori di quest’ultimo. La coppia stava aspettando un bambino e la settimana prossima sarebbe finito il conto prima del parto.

A Torre Annunziata la mente non può non portare alla maledetta mattina del 7 luglio 2017 in via Rampa Nunziante. Una causa diversa da quella di Ravanusa, dov’è avvenuta un’esplosione, ma il dolore è stato lo stesso. Ben otto furono le vittime: Giacomo e Marco Cuccurullo, Edy Laiola, Pina Aprea, Pasquale Guida, Anna Duraccio e i piccoli Francesca e Salvatore. Una disgrazia immane, che ancora oggi ha lasciato una cicatrice indelebile nei parenti e nei loro cari.

Successivamente c’è stato anche un processo che ha visto la sua conclusione in primo grado lo scorso 21 luglio. Varie le condanne a vario titolo. Accuse gravi nei confronti dei tecnici, che in quel caso, secondo sia l’accusa che il giudice, avrebbero potuto prevedere il crollo a causa del quadro fessurativo.

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