Colpita con violenza con dodici coltellate, due delle quali risultate fatali, a carotide e giugulare. Sono questi i primi particolari emersi dall’autopsia sul corpo di Angela Avitabile, la donna uccisa il 22 aprile scorso dal marito Raffaele Fogliamanzillo, a Rimini.

Una violenza inaudita al termine dell’ennesimo litigio per gelosia. I due, entrambi originari di Torre Annunziata, erano andati a vivere in Emilia Romagna ma dopo 40 anni di matrimonio si è arrivati alla tragedia.

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L’esame del medico legale nominato dalla Procura di Rimini ha permesso di ricostruire con precisione gli ultimi istanti di vita di Angela, prima che Fogliamanzillo si scagliasse su di lei armato con un coltello a serramanico.

La donna, stando alla ricostruzione dell’esperto, avrebbe provato inutilmente a difendersi dall’assalto. Sulle sue mani sono state trovate lesioni e dei tagli compatibili con la lama utilizzata da Fogliamanzillo. A non lasciarle scampo sono stati però i colpi inferti alla gola.

L’assassino, che dopo aver commesso il delitto è salito in macchina per andare in Questura ad autodenunciarsi, si trova ora in carcere ai “Casetti”. Il suo avvocato ha chiesto la sostituzione della misura cautelare a sua carico e il trasferimento in una struttura sanitaria specializzata. Agli agenti della Squadra mobile, ha raccontato di aver agito perché accecato dalla gelosia, sospettando un tradimento da parte della moglie. Circostanza che pare, almeno stando ai primi rilievi, priva di fondamento. L’uomo, infatti, soffriva di sindrome ansiosa depressiva, con sintomi di bipolarismo. Disturbo per il quale era seguito dal Centro di igiene mentale dell’ospedale Infermi di Rimini, ma senza successo.

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