LA PRECISAZIONE DEL 15 FEBBRAIO 2024 H 17:30

Alessio Amarante mai latitante. Quando è scattato il blitz della Polizia di Stato stava lavorando. Il quinto uomo individuato dalla Polizia e che avrebbe partecipato, secondo gli inquirenti, all'agguato al bar ai danni di Luigi Mancini, si è presentato spontaneamente al commissariato di Torre Annunziata insieme all'avvocato difensore Salvatore Calamita.

Era riuscito a sfuggire alla cattura. Quando i poliziotti sono arrivati a casa sua, lui era già scappato. La sua latitanza però è durata solo qualche ora. Alessio Amarante è stato catturato grazie anche all’aiuto degli elicotteri della Polizia che hanno sorvolato la zona assicurato tutta la banda in carcere.

E’ uno dei particolari emersi nell’ordinanza che ha fermato i cinque rampolli del clan Gallo – Cavalieri. In carcere sono finiti Luigi Guida (26 anni), Francesco Langella (27 anni), Antonio Veropalumbo (20 anni), Francesco Cherillo 20 (anni) e, appunto, il 26enne Alessio Amarante. Tutti hanno frequentazioni con giovani del “Quarto Sistema”, il clan con base operativa al Rione Penniniello.

Il commando partì il 12 novembre scorso per uccidere. L’obiettivo era Luigi Mancini, 42enne pregiudicato del Quartiere Penniniello, ritenuto vicino agli ambienti della criminalità organizzata del suo quartiere, ma non affiliato a nessun clan. Secondo la banda, Mancini era responsabile di aver perso il telefonino di Langella. Con un colpo di pistola calibro 9x21 riuscirono a provocargli la frattura esposta di tibia e perone della gamba destra.

Il commando è ora detenuto in carcere a Secondigliano, in attesa dell’interrogatorio di garanzia che dovrà servire al giudice per l’eventuale convalida del fermo.

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