Cisterne al porto. La resa dei cittadini: “Andiamo via da Torre Annunziata”
Amarezza e sconforto per la decisione della Regione Campania. Mazzella: “Non staremo a guardare”
16-12-2020 | di Redazione
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“Non resta altra scelta che andarcene da Torre Annunziata”.
Pina Valente del comitato Salera ha perso la speranza. L’ok della Regione Campania all’ampliamento del deposito di idrocarburi all’interno del porto di Torre Annunziata ha gettato nello sconforto i cittadini ma soprattutto i residenti della zona sud.
Con un decreto dirigenziale la Regione ha infatti dato il via libera alla costruzione di 2 nuovi serbatoi e di 4 baie di carico. Un progetto portato avanti dalla Isecold e che ha incontrato numerosi ostacoli lungo il suo percorso. I cittadini hanno protestato in più occasioni contro le cisterne, fino ad ottenere il blocco dei lavori.
Tutto cancellato dal colpo di spugna della Regione Campania che ha escluso dalla procedura di valutazione d’impatto ambientale il progetto della Isecold. L’azienda, nello specifico, potrà andare avanti senza ulteriori intoppi.
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Dopo più di 16 mesi dall’ultimo atto della vicenda, la decisione della Regione che provocherà rabbia e delusione per centinaia di cittadini che in tutto questo tempo hanno protestato a lungo contro l’ampliamento delle cisterne. Il 10 luglio 2019 ci fu l’ultimo tavolo tecnico. All’epoca la Regione acquisì tutta la documentazione, compresa quella inerente alla eventuale sanzione pecuniaria nei confronti della Isecold, prevista dal Testo Unico dell’Ambiente per aver finora agito senza il certificato di verifica di assoggettabilità a Via (verifica di impatto ambientale, ndr).
Dall’ufficio tecnico comunale per il momento non ci si sbottona: “Attendiamo di ricevere la comunicazione dalla Isecold e dalla Regione prima di prendere dei provvedimenti”. Resta però l’amarezza dei comitati: “Di certo non staremo a guardare – ha spiegato Orfeo Mazzella -. Gli studi portati a corredo indicano che l’ampliamento non produrrà un impatto negativo significativo sulla qualità dell’aria. Bisognerà vedere questi studi e capire le motivazioni che hanno portato a questa decisione. Più volte abbiamo sottolineato le falle che ci sono nelle normative che disciplinano questo tipo di lavori. In questo caos, un’azienda che vuole fare business trova terreno fertile. Resta da capire – ha concluso ironicamente Mazzella – come l’amministrazione comunale di Torre Annunziata intenderà affrontare lo sviluppo urbanistico e turistico”.
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Autore: Lamia - Inserito il: 17-12-2020 12:00:57
Scusate, ma chi aveva mai detto che questa cosa creava problemi alla qualità dell'aria? E chi diamine crede alla città turistica? Qua mi pare che cadono tutti dal pero