Michele Palumbo altro uomo chiave per incastrare Francesco Tamarisco come mandante dell’omicidio di Matilde Sorrentino.

L’ex sicario dei Gionta, ora collaboratore di giustizia, sarà chiamato a confermare in aula le dichiarazioni rese agli inquirenti sull’omicidio di Mamma Coraggio. L’udienza, in programma questa mattina presso la Corte d’Assise di Napoli, è stata rinviata per l’assenza di uno dei legali di Francesco Tamarisco.

IL NUOVO RINVIO. Dettagli che ora verranno analizzati attraverso le parole di Michele Palumbo, il prossimo 20 ottobre. Le parti, d’accordo con il presidente, hanno deciso di acquisire il verbale dell’interrogatorio di Michele Palumbo, reso il 6 luglio 2017, in attesa di fare esame e controesame. Tra le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia, anche i particolari che hanno contribuito a ricostruire l’impianto accusatorio contro gli assassini di Giuseppe Veropalumbo. Fu proprio Michele “a munnezz” a raccontare che l’assassinio di Giuseppe fu il frutto di una ritorsione. La colpa del giovane carrozziere sarebbe stata quella di consegnare le chiavi del lastrico solare del palazzo alla polizia, per consentire l’installazione delle videocamere. Nell’interrogatorio emersero anche fatti legati all’assassinio di Mamma Coraggio.

L’OMICIDIO. La donna fu uccisa sull’uscio di casa il 26 marzo 2004 con diversi colpi di pistola. Matilde Sorrentino con le sue denunce aveva rotto il muro di silenzio e omertà intorno ad una delle vicende criminali più tragiche avvenute a Torre Annunziata, ovvero l’abuso sistematico e lo stupro di diversi bambini (tra i quali suo figlio, ndr) a opera di una organizzazione di pedofili attiva nel quartiere dei Poverelli. Le immediate indagini consentirono di individuare l’autore materiale dell’omicidio, il pregiudicato Alfredo Gallo, arrestato il 30 aprile del 2004 e condannato all’ergastolo in via definitiva.

LA COLPA DI “MATILDE”. Mamma Coraggio aveva avuto il coraggio di sconfiggere quel muro di orrori e omertà del rione Poverelli, denunciando gli abusi che erano a costretti a subire i bimbi che frequentavano la scuola del quartiere.

L’UDIENZA DEL 15 SETTEMBRE. Il 15 settembre scorso fu ascoltato Pasquale sentiero, uno dei tanti collaboratori di giustizia che hanno indicato Tamarisco come la mente del delitto efferato, quello che armò la mano di Gallo per vendicarsi delle accuse di mamma coraggio. Il collaboratore in quell'occasione ha raccontato di com'è venuto a conoscenza di questa informazione. La difesa ha tenuto a puntualizzare come sia lui, che anche gli altri collaboratori che hanno preso finora parte al processo, siano venuti a conoscenza tramite informazioni indirette in merito alla presunta partecipazione di Tamarisco.

Dettagli che ora verranno analizzati attraverso le parole di Michele Palumbo, il prossimo 20 ottobre.

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