Nessun buono spesa a Pompei. E’ quanto ha stabilito il consiglio comunale riunitosi questa mattina a Palazzo De Fusco per discutere della proposta presentata da quattro consiglieri di opposizione (Calabrese, De Angelis, Di Casola e Robetti) al fine di spingere l’Amministrazione Comunale capeggiata dal sindaco Carmine Lo Sapio ad avviare lo stanziamento di fondi da erogare alle famiglie bisognose di Pompei. La proposta è stata infatti bocciata dalla maggioranza.

“Gli ultimi possono aspettare – ha dichiarato stizzito Domenico Di Casola -. Apprezziamo lo sforzo che compie l'ufficio servizi sociali del comune di Pompei, ma oggi, in modo strumentale, è stata respinta una proposta che aveva la finalità di prevedere maggiori risorse per chi istituzionalmente è chiamato a ‘prendere per mano gli ultimi’, che restano sempre centrali nell'impegno politico del Gruppo consiliare di minoranza”.

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Nelle scorse settimane era divampata la protesta, lanciata dai banchi di minoranza, per i tanti soldi spesi in iniziative natalizie. Risorse che secondo loro potevano e dovevano essere spese meglio.

“A dicembre non è possibile fare variazioni di bilancio – ha ricordato in aula in sindaco Carmine Lo Sapio -. E nemmeno a gennaio perché bisogna avere un bilancio consuntivo approvato, che al momento non c'è. Ecco perché trovo questa polemica strumentale. Abbiamo investito nelle luminarie, visti gli anni precedenti in cui ne avevamo fatto a meno. Quest’anno siamo ritornati a un grande afflusso di turisti, fondamentali per l’indotto economico di questa città. Andremo avanti tenendo conto dell'atto di indirizzo, cercando di mettere in campo, a seconda delle necessità, tutte le azioni necessarie. Accolgo la proposta della minoranza, che tuttavia non si può prendere ora in considerazioni per ragioni di normative”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Vincenzo Mazzetti: “Le attenzioni per le famiglie bisognose non sono solo i buoni spesa. I soldi non investiti nelle luminarie degli anni del covid sono stati impiegasti per i buoni pasqua, per la prima volta abbiamo attivato i progetti utili alla collettività (Puc), abbiamo portato a regime i buoni libro destinandoli a circa 500 famiglie. Abbiamo quasi raddoppiato i pacchi alimentari portandoli da meno di 200 a più di 350, abbiamo dato supporto ai bambini diversamente abili nelle scuole. La nostra idea di politiche sociali è ad ampio spettro, poi è chiaro che si può ancora migliorare. Ma chi dice che spendiamo soldi per luminarie senza guardare a chi è in difficoltà non dice il vero”.

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