Progettarono di uccidere il proprio avvocato: in cella una terza persona
Continuano le indagini per incastrare i responsabili del tentato omicidio del penalista Antonio Iorio
30-05-2022 | di Redazione
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Avevano progettato di uccidere il proprio avvocato. Fermata una terza persona, si tratta di Giovanni Vangone, detto “Ivan”, un 22enne nato a Torre Annunziata ma residente a Boscotrecase.
I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia emessa dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda nei suoi confronti, perché ritenuto gravemente indiziato dei reati di tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco. Tutti reati commessi con l’aggravante del metodo mafioso.
E’ il risultato delle indagini serrate dopo l’arresto di Luigi Di Napoli, 43 anni, ras del clan Gallo Limelli Vangone di Boscotrecase, e del 18enne Cristian Cirillo. I tre hanno progettato di uccidere il loro avvocato, Antonio Iorio. Un piano che, secondo gli inquirenti, avrebbero anche provato ad attuare, in almeno tre occasioni (il 23, 24 e 25 marzo scorso). La banda avrebbero pedinato il legale tra casa e studio ed effettuato appostamenti. Una follia sventata in tempo dai carabinieri che hanno fermato poco più di un mese fa Di Napoli e Cirillo, e ora con l’arresto di Vangone.
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Secondo quanto riscontrato da successive acquisizioni e dall’accurata rielaborazione delle informazioni già in possesso degli inquirenti, Vangone avrebbe fattivamente collaborato con i due alla realizzazione del progetto omicidiario perpetrato nei confronti del legale oplontino.
Per l’indagato è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
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