“Troppi dieci anni per concludere un processo”. Da una parte l’aver ricevuto finalmente giustizia e da un’altra l’amarezza. Anche la Corte d’Appello di Napoli ha confermato le condanne per il primario e gli anestesisti che operarono di colecisti Tommasina De Laurentiis, morta all’ospedale di Boscotrecase l'8 marzo del 2013.

Il primario Roberto Palomba è stato ritenuto responsabile dei reati di falso ideologico e omicidio colposo con una di 10 anni e 8 mesi di reclusione. Ma quest’ultimo è caduto in prescrizione a causa della riforma Bonafede.

Gennaro Ausiello, avvocato di parte civile della famiglia De Laurentiis, non ha nascosto un po’ di rabbia per la lentezza della giustizia italiana. “E’ stata certificata l’inefficienza del sistema giudiziario. Ora il primario che ha falsificato la cartella clinica di Tommasina dovrà scontare metà della pena (da 10 a 5 anni). Non è giusto che ci siano voluti dieci anni per celebrare un processo. Noi come parte civile ci sentiamo a posto con la coscienza, ma non tutti possono dire la stessa cosa. Questo è un tema nazionale e in questo caso non si possono colpevolizzare né gli imputati, né gli avvocati difensori e nemmeno la Corte d’Appello”.

C’è comunque soddisfazione per aver fatto emergere anche in secondo grado le negligenze di un primario esperto come Palomba, che è stato condannato assieme agli anestesisti Alberto Vitale e Antonio Verderosa, che dovranno scontare 2 anni 4 mesi di reclusione.

“Siamo contenti perché adesso abbiamo una doppia sentenza che giustifica la condotta negligente e criminale del primario. In primis Tommasina è stata fatta morire in sala operatoria e successivamente è stata contraffatta la sua cartella clinica. Qualcuno doveva essere pur colpevole di un documento nascosto per tanti anni. Ora dovrà pagare una provvisionale di 100mila euro, senza contare i danni morali ricevuti dalla famiglia De Laurentiis” ha concluso Ausiello.  


Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"

L'annuncio

Il ricordo della figlia

Lo sfogo

La sentenza