Cisterne al porto di Torre Annunziata, doccia fredda per cittadini e comitati.

La Regione Campania ha dato il via libera all’ampliamento del deposito di idrocarburi all’interno del porto oplontino. Pubblicata sul Burc l’esclusione dalla procedura di valutazione d’impatto ambientale il progetto presentato dalla Isecold. L’azienda potrà, in sostanza, ampliare il deposito di idrocarburi senza ulteriori intoppi.

Due nuovi serbatoi e quattro baie di carico e di servizi tecnologici per il carico e scarico di oli minerali, con nuovi piani di viabilità, parcheggi e aree verdi. Dopo più di 16 mesi dall’ultimo atto della vicenda, la decisione della Regione che provocherà rabbia e delusione per centinaia di cittadini che in tutto questo tempo hanno protestato a lungo contro l’ampliamento delle cisterne.

Il 10 luglio 2019 ci fu l’ultimo tavolo tecnico. All’epoca la Regione acquisì tutta la documentazione, compresa quella inerente alla eventuale sanzione pecuniaria nei confronti della Isecold, prevista dal Testo Unico dell’Ambiente per aver finora agito senza il certificato di verifica di assoggettabilità a Via (verifica di impatto ambientale, ndr).

Sul nuovo documento si legge che il 12 dicembre 2019 la Isecold “ha provveduto a sanare i difetti riscontrati in sede di verifica documentale, trasmettendo le dovute integrazioni”. Il progetto è stato quindi sottoposto all’esame della Commissione Via: l’area dei lavori non ricade all’interno zone contigue al Parco del Vesuvio. Ma c’è dell’altro. In riferimento all’istanza dell’Arpac di monitorare falde acquifere, si è appurato che nel progetto non è previsto l’utilizzo di acque sotterranee. Infine, gli studi portati a corredo del progetto hanno ritenuto che “l’ampliamento non produrrà un impatto negativo significativo sulla qualità dell’aria rispetto a quanto attualmente autorizzato”.

Le cisterne, a meno di ulteriori colpi di scena, si faranno.

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