Un malore improvviso mentre era in ospedale per effettuare alcuni esami. E’ stato salvato dai medici. Dopo tre mesi è stato scarcerato Felicio Ferraro, ex direttore sportivo del Savoia, in carcere per lo scandalo racket legato alla squadra di Torre Annunziata. Era finito in manette il 6 ottobre scorso, nell’ambito di un’inchiesta che fa luce sul giro di estorsioni effettuate dal clan Gionta, anche al Savoia.

Indagato per estorsione aggravata dal metodo mafioso in concorso con Giuseppe Carpentieri, genero del boss Valentino Gionta e all'epoca reggente del clan, Ferraro ha sempre negato ogni coinvolgimento quando ricopriva l’incarico di ds del Savoia. Diversa la tesi dell’Antimafia, secondo cui sarebbe stato proprio lui, nel 2015, a consegnare 10mila euro da parte della dirigenza del Savoia a Pietro Izzo, all'epoca tra i reggenti del “valentini” e oggi collaboratore di giustizia.

Fratello di Salvatore “'o capitano”, storico affiliato ai Gionta, Felicio Ferraro è incensurato e ha una lunga carriera nel mondo dello sport. Nel corso di questi mesi ha presentato più volte richieste di misure alternative alla detenzione in carcere per motivi di salute. Le precedenti istanze avevano spinto il gip del tribunale di Napoli Giovanni de Angelis a ordinare approfondimenti medici specifici, da far eseguire a un consulente in una struttura sanitaria. Poco prima di finire in carcere fu colpito da infarto. Fino all’ultimo episodio, quando, nel corso di alcuni accertamenti, si è sentito male. Ora per lui è stata disposta la detenzione agli arresti domiciliari.


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