Estorsioni e bome a Torre Annunziata, a giugno parte il processo al Quarto Sistema.

Alla sbarra 14 imputati, tutti coinvolti nel nuovo clan di Torre Annunziata che aveva base al Rione Penniniello, noto anche come “Sauriell – Scarpa”, in aperto e dichiarato contrasto con i clan storicamente egemoni sul territorio.

Udienza preliminare fissata al prossimo 9 giugno dinanzi ai giudici del tribunale di Napoli. Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa e di concorso in estorsione. Tra le azioni criminali del Quarto Sistema anche l’attentato all’Ad Cars dello scorso 5 giugno.

Gli inquirenti hanno dato il via alle indagini lo scorso 12 febbraio 2020, a seguito dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco a Torre Annunziata in piazza Giovanni XXIII e Boscoreale verso le abitazioni di alcuni pregiudicati. In quelle occasioni non arrivò alcuna denuncia alle forze dell’ordine, che comunque, nel corso delle indagini, hanno appurato che era in atto uno scontro tra i giovanissimi legati al vecchio clan Gionta e il Quarto Sistema, composto da pregiudicati tutti residenti nel rione Penniniello.

Un clan guidato, secondo gli inquirenti da 4 persone. Domenico Balzano, Luca Cherillo, oltre a Salvatore Carpentieri e Pasquale Cherillo, inizialmente sfuggiti al blitz della Polizia. A loro il compito di individuare gli imprenditori ai quali estorcere soldi. Un clan che si avvaleva dell’apporto di altri sodali, come Vincenzo Anzalone, Crescenzo e Salvatore Balzano, Alessio Pio De Simone, Pietro Evacuo, Matteo Fraterno, Luigi guida, Natalino Scarpa, Antonio Villani e Giuseppe Losco (accusato di concorso in estorsione).

L’obiettivo era quello di “togliere il pane da bocca a sti scemi”, con chiaro riferimento ai clan storici del territorio, come i Gionta e i Gallo Cavalieri.

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