La mensa scolastica a Torre Annunziata slitta di due mesi. La ditta aggiudicataria dell’appalto non ha convinto i commissari che hanno giudicato l’offerta non idonea per soddisfare tutti i requisiti. E il tempo passa, penalizzando genitori e bambini oplontini, ancora senza refezione.

Una ditta campana si è aggiudicata la gara, espletata con un ritardo di cinque mesi dalla Stazione Unica Appaltante. Sul tavolo un bando da 1,4 milioni di euro scaduto il 5 settembre. Appresa la notizia, c’è stato un momento di iniziale conforto da parte dei genitori che vorrebbero finalmente usufruire del servizio, condiviso dai dipendenti del centro di cottura di via Isonzo, fermi al palo da mesi aspettando di poter ritornare a lavorare.

E invece c’è dell’altro. I commissari di Torre Annunziata hanno infatti congelato la decisione, prendendo un po’ di tempo per verificare la situazione e vederci chiaro. Alla base delle preoccupazioni degli ispettori di sarebbe un anomalia nell’offerta presentata dalla ditta aggiudicataria, ritenuta non idonea in quanto ha presentato un ribasso troppo elevato a discapito della qualità del servizio. Sono stati questi i motivi che hanno spinto i commissari ad aspettare i tempi tecnici (dai 45 ai 60 giorni) per evitare ricorsi – perdendo altro tempo – e far aggiudicare la gara alla ditta arrivata seconda in graduatoria.

E nel frattempo la preoccupazione cresce anche da parte dei lavoratori del centro di cottura, il cui futuro resta ancora avvolto nel mistero. Tutto a svantaggio dei genitori e dei bambini che da mesi sono senza un servizio essenziale per gli orari prolungati a scuola.

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