Assieme al suo “socio” faceva razzie di auto. Riuscivano a forzare l’apertura, accendere il motore e partire indisturbati. Poi, una volta al sicuro nel loro fortino di Boscoreale, contattavano i proprietari delle auto rubate. Provavano a restituirle ai legittimi possessori in cambio di soldi.

Una tecnica che però è stata scoperta dai carabinieri di Torre Annunziata, che hanno notificato un’ordinanza di custodia in carcere per Francesco Acunzo ed Aniello Panariello.

Le indagini effettuate dai carabinieri di Torre Annunziata, coordinate dalla Procura della Repubblica, grazie anche all'ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno accertato il modus operandi reiterato dei due, che in più occasioni hanno prelevato autovetture dalla strada e poi contattando i proprietari per restituirle in cambio di soldi, altrimenti sarebbero state vendute a terzi.

Il primo è uno dei nomi eccellenti del recente passato. Acunzo è tra i componenti della banda di quattro persone che il 23 dicembre 2021 misero a ferro e fuoco Boscoreale, rapinando due pescherie e uccidendo Antonio Morione, uno dei proprietari. A luglio scorso il Gip rigettò la richiesta di arresto di Acunzo per insufficienza di prove. Provvedimento contro il quale si è discusso in Cassazione dopo il pronunciamento in Appello della Procura Oplontina. A bocciare il Gip fu proprio il Tribunale del Riesame che accolse la richiesta della Procura ritenendo più che sufficienti gli elementi raccolti contro il rapinatore. Acunzo nel tentativo di evitare il carcere giocò la carta del ricorso, dichiarato però inammissibile. Poco meno di un mese fa, infine, la decisione della Cassazione ha scritto la parola fine all'altalena giudiziaria dando il via libera all'arresto. L’ordinanza eseguita sabato scorso gli è stata notificata direttamente nel carcere di Avellino, nel quale era rinchiuso.

Anche Panariello è un nome conosciuto a Boscoreale. Già nel 2017 era invischiato nelle logiche criminali. Era uno dei componenti della “banda dei furti” che mise a segno circa 30 colpi in tutta la regione. All’epoca furono ben 15 le persone arrestate, 12 italiani e 3 rumeni.

Il nome di Panariello figurò in fatti di cronaca anche nell’estate del 2022 quando, da sorvegliato speciale con obbligo di residenza a Boscoreale, non rinunciò a trascorrere il Ferragosto in Penisola Sorrentina. Fu sorpreso a Meta di Sorrento in compagnia di un’altra persona. Era agli arresti domiciliari quando i carabinieri gli hanno notificato la nuova ordinanza e l’hanno portato in carcere a Poggioreale.

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