Era tra i sei latitanti più pericolosi al mondo. E’ stato arrestato a Dubai il 4 agosto scorso.

Finisce la libertà di Raffaele Imperiale, il ras di Castellammare di Stabia che il rapporto di Criminalpol aveva inserito nella lista dei latitanti ancora sfuggiti alla cattura.

Inizialmente noto come "Lello di Ponte Persica", frazione al confine tra Castellammare e Pompei, Raffaele Imperiale era ricercato dal gennaio del 2016 per traffico internazionale di stupefacenti. Nel tempo è stato capace di costruire 

un imponente network di trafficanti internazionali, in particolare di cocaina. L’attività di brokeraggio internazionale ed il rapporto d’affari con la criminalità organizzata partenopea sono stati cristallizzati nella prima decade del 2000, quando sono stati documentati contatti con camorristi del clan Di Lauro di Secondigliano, tra cui Elio Amato e Antonio Orefice. Tale legame è sopravvissuto alla scissione degli Amato dai Di Lauro.

Nel corso degli anni sono stati numerosi gli arresti ed i sequestri che hanno colpito l’organizzazione di Imperiale: tra questi si ricorda il maxi-sequestro di 1.330 kg di cocaina avvenuto a Parigi il 20 settembre 2013, quando nell’occasione è stato tratto in arresto il fedelissimo Vincenzo Aprea, al quale era stato affidato il compito di sovrintendere all’importazione dello stupefacente proveniente con volo di linea Air France da Caracas in Venezuela.

Il patrimonio illecitamente accumulato gli ha permesso di acquistare sul mercato nero due dipinti di Van Gogh di valore inestimabile, rubati nel 2002 ad Amsterdam in Olanda e ritrovati dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli in una vecchia villa a Castellamare di Stabia nel 2016. Si trattava de "La Spiaggia di Scheveningen", del 1882, e la "Chiesa di Nuenen", del 1884, entrambi di dimensioni contenute. Si tratta di due opere d'arte considerate tra le più ricercate al mondo, inserite dall'F.B.I. tra le "top ten art crimes" e il cui valore pare sia stimato in 100 milioni di dollari. I due celebri dipinti vennero poi esposti per venti giorni al Museo di Capodimonte a Napoli, accanto alla sala del Caravaggio, prima di fare ritorno ad Amsterdam.

Il ritrovamento, operato dalla Guardia di Finanza, fece il giro del mondo, facendo risaltare il nome di Imperiale e ponendo l'attenzione, nuovamente, sulla sua carriera criminale. Il 22 gennaio scorso Imperaile rilasciò un’intervista a “Il Mattino” dichiarandosi estraneo alla vicenda, asserendo di aver comprato i preziosissimi quadri in quanto appassionato di Arte.

Il Ministero di Giustizia sta perfezionando in questo periodo le intese per completare la procedura di estradizione in tempi brevi.

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"

la lista