Ucciso a sprangate e gettato in mare. In programma oggi l’autopsia sul corpo di S.D.A., 47enne di Gragnano, ritrovato morto domenica sera a largo di Rovigliano, con una pietra legata al collo da una corda, per inscenare maldestramente un suicidio.

Ignoti hanno provato a disfarsi di lui, forse per un regolamento di conti, forse per altro. L'uomo, già noto alle forze dell’Ordine per altri reati, era nello specchio d’acqua che va dalle Sette Scogliere allo scoglio di Rovigliano. Quando un pescatore ha visto il corpo a pelo d’acqua, non ha esitato a chiamare i carabinieri. Era a torso nudo, con indosso un pantalone marrone, dei calzini bianchi e una cinta in pelle. Sul posto sinistro è visibile un tatuaggio composto da due M.

A far virare le indagini sull’ipotesi di omicidio volontario è stato l’esito dei primi rilievi, che hanno accertato la presenza di alcune ferite alla testa e alle braccia non compatibili con un suicidio ma più con una colluttazione, forse con una spranga o un martello.

Nel frattempo, i carabinieri continuano nel lavoro di indagine per risalire ai responsabili, in attesa dei risultati del test del Dna. Dopo l’esame autoptico, la salma verrà custodita presso l’obitorio dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, fino a quando la sua identità sarà stabilità con certezza.


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