Gragnano. Gambizzò un ragazzo in pizzeria: 7 anni al nipote del boss
Seminò il terrore in pieno centro: ridotta la richiesta avanzata dal Pm
18-01-2023 | di Redazione
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Sparò per uccidere un ragazzo per uno sguardo di troppo. E’ stato condannato a sette anni Carlo Langellotti. Questa la sentenza del rito abbreviato nei confronti del 32enne che il 16 maggio scorso seminò il terrore in una nota pizzeria di Gragnano. Una sentenza che riduce sensibilmente la richiesta avanzata dal pm (8 anni).
Sei colpi di pistola ad altezza uomo, nei confronti di un 24enne di Sorrento che aveva accompagnato un'amica ad una visita medica. Uno sguardo di troppo, quanto basta per accendere la follia dell’uomo che si consegnò alle autorità dopo una fuga durata qualche settimana. Langellotti, parente del boss Nicola Carfora, detto "'o fuoc", si presentò al carcere di Salerno confessando di essere il responsabile della sparatoria avvenuta quel giorno. Da subito, infatti, gli inquirenti risalirono al suo identikit iniziando le ricerche. Sentendosi braccato, si costituì.
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All’epoca dei fatti Carlo Langellotti era implicato in un altro processo, quello a carico di Maurizio Apicella e Ciro Di Lauro. I due condannati per l'omicidio di Nicholas ucciso a 17 anni mentre era in compagnia proprio del cugino Carlo Langellotti ferito gravemente durante la notte del 25 maggio del 2020.
Secondo quanto ha raccontato ai suoi amici la vittima quel giorno si trovava a Gragnano per accompagnare un'amica a fare una visita medica. Mentre aspettava il suo ritorno, il giovane si è recato in una pizzeria. "Mi ha puntato la pistola in faccia senza motivo e sono scappato" ha raccontato la vittima. I proiettili, tutti esplosi a distanza ravvicinata, avevano colpito la vittima alla gamba destra, ferendola al piede e alla coscia, fortunatamente non in maniera mortale solo perché la vittima è riuscita a ripararsi in una sala interna della pizzeria. Langellotti poi fu calmato dagli stessi dipendenti del locale.
Fortunatamente non ci furono conseguenze critiche per la vittima, portata in ospedale e sottoposta a un intervento chirurgico per guarire dalle ferite riportate nell’agguato.
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