“Siamo fortemente perplessi e non in linea con quanto dichiarato dai vertici dell’ospedale di Boscotrecase. Definirlo un ospedale sicuro, in questo particolare momento, ci sembra una dichiarazione incauta. Dall’interno del Presidio abbiamo notizie diverse”.

E’ la preoccupazione che esprimono i sindacati Cgil e Uil dopo le dichiarazioni rilasciate dal direttore sanitario del Covid Hospital di Boscotrecase Savio Marziani a lostrillone.tv. Al presidio vesuviano ci sono circa 80 pazienti ricoverati, 8 dei quali in terapia intensiva e 20 in sub-intensiva. Numeri che hanno sancito il blocco dei ricoveri perché tutti i posti letto sono occupati.

La paura è cresciuta quando circa 40 operatori della struttura, tra medici e personale sanitario, sono risultati positivi al covid-19. “A seguito dell’innalzamento della curva dei contagi – hanno spiegato in una nota i sindacati - in questa delicata fase si è reso necessario riorganizzare la rete ospedaliera dell’Azienda per il contenimento del Covid 19, con un Hub dedicato (l’ospedale di Boscotrecase, ndr) che faccia da riferimento per gli altri nosocomi”.

La volontà è quella di aprire un fronte di verifica, ascoltando soprattutto i lavoratori che vivono la realtà ospedaliera ogni giorno possono dare spunti sulla risoluzione dei problemi ed evitare altri contagi.

I sindacati, inoltre, hanno chiesto di effettuare “tamponi a tutto il personale, con analisi stesso all’interno dell’ospedale e risposte entro massimo 24 ore, oltre a tunnels - docce di decontaminazione su tutti i 3 piani della struttura, termoscanner e, infine, l’assegnazione di personale extra in sostituzione di quello contagiato”.

Situazione simile all’ospedale “Maresca” di Torre del Greco, dove si chiede l’assunzione di nuovo personale a fronte dell’aumento dei posti letto. Pollena Trocchia, invece, ha in dotazione un ospedale “ancora pulito – riferiscono i sindacati -, con due reparti chiusi ma attrezzati con letti, ed un complesso operatorio pulito e pronto all’uso”. Negli ospedali di Nola, Vico Equense e Sorrento la crisi principale riguarderebbe la promiscuità dei percorsi sporco/pulito, mentre negli ospedali di Castellammare di Stabia e di Gragnano, la “scarsa esperienza del personale e il mancato sistema di ‘elimina-code’ per evitare assembramenti hanno generato caos nell’utenza. Qui nessuno ha la bacchetta magica – hanno concluso i sindacati – ma occorre affrontare energicamente queste tematiche, in tempo utile per evitare che si trasformino in ulteriori emergenze non più governabili”.

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