Il processo al presunto mandante dell'omicidio di Mamma Coraggio è da rifare. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha annullato la condanna all'ergastolo per Francesco Tamarisco, ritenuto dagli inquirenti e dalla Corte d'Assise d'Appello di Napoli il mandante dell'uccisione di Matilde Sorrentino, la donna che con le sue denunce fece emergere lo scandalo pedofilia nella scuola del rione Poverelli a Torre Annunziata.

La sera del 26 marzo 2004 Alfredo Gallo, esecutore materiale dell'omicidio, con un colpo di pistola esploso in faccia uccise Matilde Sorrentino sull'uscio di casa: un delitto atroce che servì a zittire la donna e che scosse l'intera comunità.

Tamarisco, potente narcotrafficante, si è sempre professato innocente per questo delitto. Adesso il processo, il prossimo anno, torna in appello dove bisognerà rifare tutto. Oltre alle parti civili, stupore per la decisione della Suprema Corte anche da parte degli inquirenti. Secondo l'accusa la ricostruzione della vicenda era solida. Per l'accusa infatti Alfredo Gallo fu assoldato da Francesco Tamarisco perché da minorenne aveva già ucciso. Appena 16enne ammazzò l'imprenditore Andrea Marchese nel corso di una rapina. Tamarisco ordinò l'uccisione e in cambio riconobbe a Gallo 50mila euro, un'auto e un vitalizio di 500 euro al mese. Il movente alla base dell'uccisione era semplice: Matildo Sorrentino, con le sue denunce, aveva contribuito a far arrestare e condannare in primo grado Tamarisco per pedofilia. Sentenza poi cancellata in appello da un'assoluzione. Un affronto che Tamarisco, secondo l'accusa, decise di punire a distanza di anni. 

Sondaggio


Risultati


						

Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"