Licenziato per ingiusta causa, reintegrato in servizio con recupero degli stipendi mensili negati. Salvatore Onda è di nuovo in servizio al comune di Torre Annunziata, come dipendente al servizio del settore rifiuti. Non un dipendente qualunque, ma quello che gli inquirenti ritengono la figura chiave dello scioglimento del comune oplontino per infiltrazioni camorristiche, avvenuto il 5 maggio 2022.

E’ quanto hanno deciso i giudici della Corte d’Appello di Napoli che hanno dato ragione a Salvatore Onda permettendogli di essere reimmesso in servizio.

Onda, nipote di Umberto, killer ergastolano del clan Gionta, saltò fuori dopo la scoperta del "Sistema Ariano", che ha portato in carcere l'ex capo dell'ufficio tecnico comunale Nunzio Ariano e l'ex assessore ai lavori pubblici Luigi Ammendola. Onda è considerato il punto di congiunzione tra la camorra e la politica locale, capace di “essere coinvolto nella gestione dell’ente e sulla cui intermediazione facevano affidamento per la risoluzione dei problemi di tenuta della maggioranza". Un'ingerenza emersa anche dalle numerose intercettazioni telefoniche tra l'impiegato della Prima Vera e l'ex vicesindaco Ammendola. “Le conversazioni captate – si leggeva nell’ordinanza - dimostrano chiaramente sia il rapporto esistente fra i due, sia il ruolo nevralgico assunto dall’Onda tanto per quel che concerne le scelte di indirizzo politico che per quanto concerne gli equilibri della maggioranza. In una telefonata, ad esempio, Onda si offre di far eleggere alla presidenza della commissione viabilità, una persona di gradimento o comunque “utile” al vicesindaco (persona da individuarsi nella cognata, Maria Oriunto, già consigliere comunale". 

Onda fu licenziato ma si è opposto al provvedimento. E i giudici gli hanno dato ragione. Ha ottenuto la revoca del licenziamento con reintegro e recupero delle mensilità che gli erano state negate.

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