Uccisero un uomo sul sagrato di una chiesa a Torre Annunziata. Confermato il carcere per Ciro Coppola e Pietro Pallonetto. Questa la sentenza del Gip De Angelis che ha convalidato il fermo e trasmesso ora gli atti alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

I due, in compagnia di A.L., un minorenne e una quarta persona, tuttora ricercata, sono accusati di aver ucciso Francesco Immobile lo scorso 12 settembre sul sagrato della chiesa di Sant’Alfonso. Hanno rischiato di compiere una strage, vista la presenza di numerose persone sul luogo del delitto.

La vittima, legata da vincoli di parentela ad esponenti del gruppo criminale del Quarto Sistema, egemone al Rione Penniniello, è stata uccisa in un agguato di matrice camorristica. Una ritorsione rispetto all’agguato avvenuto il giorno prima durante il quale fu ferito Michele Guarro, detto “batti le manine”. Immobile, detto “‘uciell”, in passato era vicino ai Gionta per via della sua parentela con Michele Palumbo, alias “monnezza”. Poi a seguito del pentimento di quest’ultimo è stato allontanato per passare ai “Pisielli” dopo essersi sposato con Carmela Malvone, nipote del boss Francesco Gallo.

I killer lo hanno raggiunto e ferito mortalmente esplodendo numerosi colpi d’arma da fuoco al suo indirizzo da almeno due pistole differenti. Le indagini coordinate dall’Autorità Giudiziaria di Napoli, hanno consentito di ricostruire la dinamica dell’evento e di acquisire gravi indizi nei confronti dei destinatari del provvedimento restrittivo.

Nel frattempo le indagini proseguono. Gli inquirenti stanno setacciando ogni angolo per arrivare al quarto uomo della banda. Finora decisive per il lavoro della polizia, le immagini della videosorveglianza e i testimoni che hanno raccontato particolari importanti per risalire ai responsabili. Proprio grazie alle informazioni raccolta, per il fuggitivo potrebbe essere solo questione di tempo.

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