Omicidio Giuseppe Veropalumbo, il giudice ordina la riapertura delle indagini. Colpo di scena nel processo per ricostruire l’assassinio del giovane carrozziere di Torre Annunziata, ucciso il 31 dicembre 2007 da un proiettile vagante.

LA DECISIONE. Il giudice Paola Brunese ha sciolto la riserva ordinando un supplemento d’indagine per stabilire chi e perché quella notte abbia premuto il grilletto della pistola calibro 9x21. Una pistola che, secondo il giudice, potrebbe anche essere stata utilizzata più volte. A seguito della richiesta di archiviazione del pm nel procedimento a carico di Gaetano Amoruso, Salvatore Paduano e Valentino Gionta jr., dopo le udienze camerali del 6 dicembre 2019 e del 10 gennaio 2020, il giudice ha accolto tutte le richieste effettuate dal collegio difensivo di Carmela Sermino, composto da Marco Ferrara, Carminuccia Marcarelli, Stella Arena e Gaia Tessitore.

LE PROSSIME INDAGINI. Verranno acquisiti gli atti del processo a carico di Francesco Amoruso, meglio conosciuto come “a vicchiarell”, il papà di Gaetano e verranno riesaminate le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Michele Palumbo, alias “a munnezza”. Verranno interrogate inoltre alcune persone indicate proprio da Palumbo come frequentatori assidui del trio di ragazzi (all’epoca minorenni, ndr) ritenuti responsabili della morte di Veropalumbo. Sotto osservazione anche chi in quel palazzo ci ha vissuto e chi invece ha installato le “videocamere della discordia”, con le quali fu incastrato Francesco Amoruso. Verrà rianalizzato, infine, alcune intercettazioni ambientali carcerarie in cui si è parlato della morte di Veropalumbo. La speranza è quella di rintracciare dettagli che all’epoca apparvero irrilevanti ma che ora potrebbero godere di una nuova luce, visto che all’epoca i tre ragazzi non erano indagati.

L’IPOTESI RITORSIONE. La versione più accreditata resta quella della ritorsione: Veropalumbo fu ucciso da un colpo di pistola sparato da uno dei tre ragazzi, i quali avrebbero agito per conto di Francesco Amoruso per vendetta. Giuseppe avrebbe avuto l’unica colpa di consegnare le chiavi del lastrico solare del palazzo in cui abitava alla Polizia, per permettere l’installazione delle videocamere.

Gli inquirenti ora avranno sei mesi di tempo per concludere il supplemento d’indagine e trovare il colpevole della morte di Giuseppe Veropalumbo.

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