Torre Annunziata. Tentarono di uccidere l’avvocato: pochi sconti al clan
La sentenza in appello contro gli affiliati dei Limelli - Vangone di Boscotrecase
15-11-2023 | di Marco De Rosa
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Organizzarono una serie di agguati per uccidere il loro avvocato, colpevole di non aver ben difeso i loro interessi. Condanne confermate e con pochi sconti agli uomini del clan. La Corte d’Appello si è pronunciata sulla condanna nei confronti dei tre uomini affiliati al clan Limelli Vangone di Boscotrecase. Undici anni ciascuno per Luigi Di Napoli e Giovanni Vangone, sei mesi in meno per Christian Cirillo, che all’epoca dei fatti era appena maggiorenne.
I tre hanno provato a organizzare l’omicidio del loro avvocato di fiducia, Antonio Iorio, del foro di Torre Annunziata. Riuscì a sfuggire per ben due volte. Il primo tentativo andò fortuitamente a vuoto. Quella mattina l’avvocato uscì molto presto di casa e riuscì a scampare al piano omicida. Al secondo tentativo fu fondamentale il lavoro svolto dai carabinieri di Torre Annunziata, che avevano scoperto i propositi del clan e lo avevano portato in località protetta. Un episodio emerso nel corso delle indagini per risalire agli autori dell’omicidio di Antonio Morione, il commerciante ittico ammazzato l’antivigilia di Natale 2021. Proprio nell’ambito delle indagini su Morione, Di Napoli nello scorso luglio è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere poiché accusato di essere l'uomo che ha passato materialmente la pistola a Giuseppe Vangone, attualmente ancora a piede ibero, nonostante pochi giorni fa in appello il Riesame abbia accolto il ricorso della Procura di Torre Annunziata contro il rigetto della richiesta di arresto.
Progettarono di uccidere il proprio avvocato: in cella una terza persona
Continuano le indagini per incastrare i responsabili del tentato omicidio del penalista Antonio Iorio
Ad organizzare il delitto Iorio era stato Luigi Di Napoli, insieme al fratellastro Giovanni Vangone. Il movente sarebbe legato allo scarso “interessamento” dell'avvocato Iorio ad una vicenda processuale che riguardava la famiglia Di Napoli.
Una follia sventata dai militari dell’Arma e che ieri ha raggiunto il verdetto. Al penalista da allora gli è stata affidata la scorta per muoversi tra casa, studio e tribunale, sorvegliato dalle forze dell'ordine.
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