“Altro che area dismessa. Qui ci lavorano oltre 60 persone e abbiamo commesse in tutta Italia. Invitiamo i rappresentanti dell’Asi a vedere di persona il nostro lavoro”.

L’amministratore unico di Elca spa del Gruppo Damiano respinge al mittente l’ipotesi di esproprio annunciata dall’Asi per trasferire i lavoratori ex Meridbulloni da Castellammare di Stabia alla vicina Torre Annunziata, nell’area del gruppo Damiano. Un braccio di ferro che ormai da qualche mese tiene sulle spine centinaia di lavoratori.

Il consorzio Asi aveva individuato nel sito di via Terragneta il luogo ideale per far trasferire le attività dell’imprenditore Alessandro Vescovini, prevedendo l’acquisizione dell’area, a seguito della dismissione. Un’ipotesi che il Gruppo Damiano respinge con fermezza: “Abbiamo appreso solo dai giornali di questa ipotesi – ha spiegato Gennaro Carbone, amministratore Unico di Elca del Gruppo Damiano -. Abbiamo anche scritto all’Asi per chiedere informazioni ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.

L’Asi, nel frattempo, ha avviato una procedura di esproprio del capannone in cui lavorano oltre 60 dipendenti. L’azienda, presente sul territorio dal 1994 (da oltre 15 anni in quel capannone, ndr) produce e rigenera motori elettrici, carrelli e apparecchiature per rotabili. Commesse pubbliche in tutta Italia, alcune di queste con Eav, Ferrovie dello Stato, Atac, Atm, con cui il gruppo ha stipulato accordi contrattuali fino al 2026. Un’azienda che non ha conosciuti soste e crisi “nemmeno durante il lockdown a causa del covid”, hanno tenuto a sottolineare di dipendenti che ogni giorno vengono a lavorare. “Noi siamo vicini ai lavoratori Meridbulloni – ha continuato Gennaro Carbone - ma speriamo che si trovino soluzioni diverse di quelle offerte dall'Asi”.


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