L’anno orribile di Torre Annunziata. Iniziato con gli strascichi del terremoto innescato dall’arresto di Nunzio Ariano, concluso con l’attesa per le indagini degli ispettori della commissione d’accesso al comune.

Il 2021 della città oplontina è stato come un uragano che ha travolto ogni cosa, lasciando macerie e desolazione. Nell’ultimo anno Torre Annunziata ha trovato sul proprio cammino una serie di scandali che hanno minato la già flebile credibilità della politica vista dai cittadini. Un distacco totale con la realtà del territorio che ha finito per abbandonare la città a sé stessa.

Tutto è iniziato con la famosa mazzetta delle Sette Scogliere. L’allora dirigente dell’ufficio tecnico Nunzio Ariano venne inseguito e fermato sul lungomare dalla Finanza. Le fiamme Gialle già sapevano tutto: nel suo cappotto due buste da 5mila euro l’una, soldi che erano frutto di un appalto indirizzato a suo piacimento verso la ditta compiacente.

Due buste: una era destinata all’ingegnere Ariano, l’altra a quella che gli inquirenti hanno chiamato “parte politica”. Secondo gli inquirenti si tratta dell’ex vicesindaco Luigi Ammendola. A nulla valsero le sue immediate dimissioni. Il maresciallo della Guardia di Finanza venne arrestato a giugno. Per la Guardia di Finanza non poteva non conoscere il sistema di appalti messo in piedi all’interno del comune. Ammendola, successivamente, è stato scarcerato e affronterà il processo da uomo libero. Non sarà così per Nunzio Ariano, ora relegato agli arresti domiciliari nella sua seconda casa di Castel di Sangro.

Il vortice di dubbi e perplessità sull’operato dell’amministrazione comunale, si è poi allargato. Dalla mancata assegnazione dei beni confiscati alla camorra, alla delibera sul parcheggio di via Zampa, prima approvata in consiglio poi revocata dal segretario comunale. Ad arricchire l’elenco di scivoloni, il valtzer di poltrone tra assessori e consiglieri comunali alla ricerca dei numeri giusti per approvare il bilancio sul filo del rasoio.

Ed ora si attende l’esito della commissione d’accesso a chiudere il cerchio dell’onta. A gennaio scadranno i termini per le indagini. Toccherà agli ispettori decidere se sia lecito fra traghettare l’amministrazione fino alle nuove elezioni, oppure accertare la presenza di infiltrazioni camorristiche e di corruzione all’interno del comune, decretando lo scioglimento anticipato e l’arrivo dei commissari.  

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