Vecchio e malato, resta in cella a Poggioreale. Colpevole di aver ucciso la badante della sorella a colpi di pistola. Pellegrino Reibaldi è in carcere da 40 giorni, dopo quel pomeriggio di follia dello scorso 15 dicembre in cui ha impugnato la sua pistola e ha fatto fuoco senza pietà contro Maria Baran, uccidendola sul colpo.

La donna, una badante ucraina di 67 anni, secondo l’ex professore di matematica, non si prendeva bene cura di sua sorella. Di qui numerose discussioni fino al tragico epilogo in quella casa di via Gambardella, dove Maria ha purtroppo trovato la morte.

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Nella cassaforte dove nascondeva la Beretta usata per il delitto – regolarmente denunciata nel 2009 - c’era anche una scatola con all’interno 35 cartucce calibro 9x21 oltre ad un altro contenitore che custodiva ben 21 bossoli esplosi dello stesso calibro.

Reibaldi ha confessato tutto immediatamente. Portato in carcere a Poggioreale, ha voluto con sé la bibbia e le sue medicine. Il suo avvocato, Renato D’Antuono, è al lavoro per riuscire ad ottenere il trasferirmento dell’anziano 81enne in una struttura psichiatrica specializzata, viste le sue condizioni di salute fisica e mentale. Finora però non ci sono state novità. Reibaldi resta in carcere.

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