“Mia figlia ha chiesto a Babbo Natale che il suo papà torni a casa. Come farò a dirle che non sarà possibile”. Sarà un fine 2021 nella tristezza per la famiglia Cerrato. Il primo Natale senza il papà che odiava i soprusi. Ammazzato dall’omertà e da una coltellata al cuore che non gli ha lasciato scampo.

Sotto l’albero di Natale mancherà il regalo per lui, così come mancherà l’affetto che ha donato in vita per la sua famiglia, fino alla morte. Con una lettera, la vedova Cerrato, Tania Sorrentino, ha voluto porgere un pensiero verso suo marito, a quello che è successo a Torre Annunziata da quando non c’è più, e a come fare per insegnare alle generazioni future come vivere secondo sani principi, lontani dagli “insegnamenti” della camorra.

Ecco il testo della lettera:

“Non è il Natale ad acuire la mancanza che c'è nelle nostre vite. E' talmente forte tutti i giorni da ormai otto lunghi mesi, che Natale o Capodanno non fa differenza. Quello che invece mi strazia il cuore in questi giorni è che sono riusciti a distruggere oltre alle nostre vite, anche i sogni di una bimba di otto anni, che ancora credeva in 'Babbo Natale'. A lui aveva chiesto di far ritornare il suo 'papà' a casa. Come farò a spiegarle che anche se lei è la bimba più brava del mondo questa volta Babbo Natale non potrà esaudire il suo desiderio? Mi piacerebbe poterle dire che quelle che insegnano a scuole e cioè che l'uomo dopo tante guerre e tante battaglie nasce 'uomo libero', nella nostra realtà invece non è così. L'uomo nasce ancora schiavo. Schiavo della prepotenza, della spavalderia, dell'ignoranza, schiavo della codardia e dell'indifferenza. Le vorrei dire che se il papà non può più abbracciare e baciare le sue figlie è solo perché a lui non piacevano i soprusi. Le vorrei inoltre dire che il papà credeva nel rispetto delle regole e dei valori, che ha sempre pensato che la propria libertà finisse dove iniziava quella di ogni singolo individuo. Le potrei dire tante cose del suo papà, ma è troppo piccola. Però era davvero troppo piccola per capire che il papà il 19 aprile del 2021 sarebbe stato trafitto da una lama d'acciaio lunga 11 cm, che non gli avrebbe lasciato scampo e che a lei e alla sorella quello stesso giorno le avrebbero rubato la gioia e la spensieratezza che tutti i bimbi e adolescenti dovrebbero avere. Per finire, vorrei dire a tutti quelli che pensano che fare finta di non vedere le angherie di queste persone possa servire, invece no non rende immuni alla brutalità di questi ultimi. Se volete una Torre Annunziata migliore da lasciare in eredità ai vostri figli iniziate a denunciare le illegalità. Basta mettere la testa nella sabbia. Insegniamo i valori della legalità ai nostri figli".

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